Nella cornice spettacolare di Villa Mondragone, si parlerà di musica e scienza nel tempo del cambiamento climatico con un un ricchissimo cartellone di concerti, workshop e laboratori interdisciplinari. Tanti gli ospiti prestigiosi, tra cui Demetria Taylor, Pablo Menéndez, Giorgio Battistelli, Luca Mercalli, Sandro Joyeux. L’evento si è avvalso della direzione artistica di Mario Donatone ed é stato curato dal professor Fabio Del Frate e la professoressa Serena Facci, che ci ha parlato della genesi e degli obbiettivi di “Blues in Campus”
(Roma) Professoressa Facci, “Blues in Campus” è un titolo che già suggerisce una tensione tra tradizione e ricerca. Come nasce questo progetto e quale urgenza lo ha generato?
Più che un urgenza è stata una buona coincidenza, durante una manifestazione dell’ateneo ho incontrato un collega ingegnere, Fabio del Frate, che si occupa di sistemi satellitari e di interpretazioni di dati sul clima, ma che è anche un grande appassionato di Blues. Da quì è nata l’idea di fare un Festival con dentro un Workshop, un momento di dibattito tra scienziati e musicisti, su come la musica potesse in qualche modo aiutare la sensibilizzazione alla causa del cambiamento climatico e ambientale.
Il blues è il filo conduttore musicale. Perché proprio il blues, e come s’intreccia con la dimensione scientifica del festival?
Il blues è una forma di musica popolare, sono delle forme melodiche ed armoniche su cui i cantori possono dire quello che vogliono. La tradizione di questo tipo di musica afroamericana, nata in un particolare momento della storia di questo paese, è che attraverso il blues si può esprimere il proprio malessere. Alcuni blues esprimono il disagio proprio da certe situazioni di disastro ambientale, tipo Charlie Patton con “High Water Blues”, Bessie Smith con All Water Everywhere”. Questi brani parlano proprio di allagamenti, fiumi che sono straripati e difficoltà a muoversi in quei contesti. Situazioni che, purtroppo, anche in Italia in questi momenti alcuni di noi sono costretti a vivere. Siamo partiti proprio da questo, pensando che anche il Blues era stato, ed è un modo per esprimere il disagio causato dai grandi disastri ambientali.

Il programma è densissimo: venticinque eventi, concerti, workshop, laboratori. Come avete costruito questa architettura e quali sono i suoi nodi vitali?
Il programma in effetti è molto denso, ma l’architettura, di contro, è molto semplice. Nel pomeriggio ci sono presentazione di tematiche e di discussione che sono divise in due parti. La prima l’abbiamo chiamata Storie di Blues, ci saranno degli interventi che parlano più che altro della musica con ospiti importanti come Vincenzo Martorella, Francesca Cireddu e un dibattito molto importante tra Alessandro Portelli e Pablo Menendez che parleranno della cantante Barbara Dane. In questi tre momenti si parlerà anche del disagio sociale e ambientale.
La seconda parte di questi pomeriggi sarà dedicato al dialogo tra scienziati con il climatologo Luca Mercalli, Francesco Sarti, Marco Recchioni, Marcello Maranesi, che dialogheranno con degli etnomusicologi come Nicola Renzi, che presenterà delle ricerche da lui fatte nell’Artico e Ignazio Macchiarella, che presenterà il film di Enrico Pau “S’Umbra ‘E Su Foco”, la storia di un tremendo incendio in Sardegna. Devo dire però che in apertura ci sarà un evento molto importante, con un grandissimo compositore, Giorgio Battistelli, insignito con il Leone d’Oro alla carriera a Venezia, che verrà a parlare e presentare alcune sue opere, in particolare CO2 commissionata dalla Scala di Milano, dove spesso ha trattato il tema ambientale.
C’è una forte attenzione ai giovani: sia nel contest musicale, sia nei laboratori universitari. Che ruolo hanno gli studenti in questo progetto?
L’altro momento è quello musicale con un offerta ricchissima e molto articolata. Ci sarà l’esibizione di studenti di Tor Vergata, che all’interno di tre differenti laboratori presenteranno delle loro composizioni che toccano sempre il tema del cambiamento climatico . I laboratori sono di coro Gospel, di Folk e Pop e di musica elettronica diretto da Giovanni Costantini. Il momento clou sarà il concerto finale dove si esibiranno artisti di fama internazionale come: Demetria Tylor, Sandro Joyeux, Pablo Menendez che naturalmente offriranno modi diversi di guardare al Blues. Prima di loro ci sarà l’esibizione di 3 gruppi di giovani artisti vincitori di un contest, da noi organizzato da febbraio maggio 2025, il cui premio era la possibilità di esibirsi durante il Festival Blues Campus.

Il festival ha il patrocinio dell’Agenzia Spaziale Italiana e dell’ESA. Qual’è il contributo della visione satellitare alla riflessione musicale e scientifica?
Innanzitutto siamo molto contenti del patrocinio e la collaborazione di questi due enti così prestigiosi. Il loro contributo è quello di portare alla conoscenza di chi interverrà all’evento, gli appassionati di musica, i nostri studenti etc. il loro lavoro, che è importantissimo perchè se non si guarda la terra da fuori, dall’alto, non si riesce a capire le dinamiche del cambiamento climatico. Gli insegnanti hanno messo a disposizione degli studenti delle immagini e durante degli incontri hanno spiegato loro come funziona questo lavoro. Tutto ciò dovrebbe avere un ruolo di sensibilizzazione ulteriore a questo tema, che purtroppo in questo momento, anche per scelte politiche a mio avviso dissennate di alcuni governi, potrebbero portarci ad accelerare i processi distruttivi del nostro pianeta, invece che ha spingerci ad una maggiore cura.
Programma concerti
Il cartellone presenta ben venticinque eventi concentrati nel primo week-end di ottobre, equamente ripartiti tra cast artistico e scientifico.
Stella di prima grandezza che arriva direttamente da Chicago è la blueswoman Demetria Taylor and The Blues ‘n’ Groove Band che sarà sul palco venerdì 3 ottobre. Nota per la voce possente e le sue esibizioni intense e appassionate nel solco del Chicago Blues, avrà in apertura il Jim Barbiani Trio che si caratterizza per un massiccio suono blues-rock.
Sabato 4 ottobre sarà la volta dell’esperto e sempre sorprendente Lello Panico che sarà accompagnato dalla sua band e sarà l’apertura perfetta per Sandro Joyeux: il parigino di nascita ma giramondo per definizione porterà il suo sound carico di pura energia, un viaggio attraverso i ritmi del deserto e le strade polverose del West Africa, tra le banlieues parigine e il reggae dei ghetti giamaicani.
Domenica 5 ottobre sarà la volta di Veronica Sbergia e Max De Bernardi, una delle migliori formazioni italiane di blues capaci di muoversi tra suoni tradizionali e contemporaneità. Il loro concerto sarà il preludio al gran finale che vedrà esibirsi la Pablo “Mezcla” Menéndez Band: statunitense di nascita ma cubano di adozione; figlio della leggendaria Barbara Dane, è un polistrumentista di valore che con il suo gruppo Mezcla è una delle voci più innovative e intelligenti della musica cubana contemporanea.

Programma workshop
La sezione scientifica di Blues in Campus presenta una struttura ricca di contenuti che prevede l’avvio ogni giorno alle ore 16:30 con gli eventi principali tra le ore 18:00 e le ore 19:00.
Il 3 ottobre è centrale l’intervento del compositore Giorgio Battistelli in “CO2. Comporre musica sul cambiamento climatico“, mentre il 4 ottobre sarà la volta del climatologo Luca Mercalli con “Il punto sul cambiamento climatico“. La domenica 5 ottobre doppio imperdibile appuntamento con Sandro Portelli e Pablo “Mezcla” Menéndez in “Blues e impegno civile, un dialogo sull’eredità di Barbara Dane” e a seguire Ignazio Macchiarella “Fuoco in Sardegna: i cantori di Santu Lussurgiu nel documentario S’umbra ‘e su fogo sull’incendio nel Montiferru“. La narrazione del difficile rapporto uomo-clima in diversi tipi di musica sarà descritta da Vincenzo Martorella (a proposito del blues), da Francesca Cireddu (nella canzone d’autore), da Nicola Renzi (nei repertori dell’Artico).
La parte scientifica e tecnologica sarà poi in particolare rappresentata da due importantissime istituzioni: l’Agenzia Spaziale Italiana, che offre il patrocinio all’iniziativa, e l’Agenzia Spaziale Europea. I loro esperti porteranno la visione del pianeta da un punto di vista assai lontano ma molto significativo.
Altri aspetti riguardanti la formazione e l’Osservazione della Terra saranno illustrati da Marco Recchioni (ReMedia) e Marcello Maranesi (GMATICS).
Contest Blues in Campus e laboratori universitari
Ogni giorno saranno presenti le tre formazioni musicali che si sono aggiudicate il contest Blues in Campus che nei mesi precedenti ha visto coinvolti vari gruppi musicali nei club della città di Roma. I vincitori sono Roberto Lucciarini e le due band Annunaki e Sanna Gas e Luce.
Inoltre, parteciperanno con loro composizioni ispirate al tema del cambiamento climatico gli studenti dei laboratori di Musica elettronica, Musica folk e popular, Coro Gospel, coordinati rispettivamente dai professori Giovanni Costantini, Alessandro Cosentino, Alberto Annarilli.
